Radical media, politics and culture.

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rimorchiare

Request of Grants for Innovation in Youth Service Policy

1 In Italy is acting a transition from the Civilian Service for Conscientious Objection to a National Civic Service, voluntary based. One of the most innovative aspects of this transition is the placement of the Service on the citizenship building and the youth civic education, even it continue the peace research activity. This National Civic Service is now related to women between 18 to 26 years old, because the men are involved on the Civilian Service for Conscientious Objectors. From January 1, 2005 this service will be open to the women and the men between 18 to 28 years old. Started December 2001 with 100 placements, today, October, 2003 are in service almost 20.000 people. In foreign countries programs are involved a minority of people (around 50).

2 Arci Servizio Civile is a national non profit organization partner of the National Office of National Civic Service from 1981. Now it is the bigger organization on the field of National Civic Service with 2.045 women engaged on 279 local projects. At the same time Arci Servizio Civile has a national staff of trainers to support this local system. The members of Arci Servizio Civile are 5 national non profit organizations named Legambiente, ARCI Nuova Associazione, Uisp, Arciragazzi e Auser. These organizations are leaders on the Italian Third Sector on the fields of environment, culture, sport, children education, old people. In addition of it there are hundreds of local members.

3 The overall focus of the current National Civic Service in Italy in terms of youths are the youth civic education and the national and European citizenship building. In terms of society the goal to reach is to support the youth service as a community development strategy tool. The funding requested could help a development of some international projects based on the share of experiences, best practices, between Italian and Europeans organizations. Europeans means not only UE members, but also 10 Countries new members of UE. At the same time the building of an European citizenship is not only a juridical and institutional process, but above all a based process of to do activities together.

4 The funding are available to support the monitoring process of 8 projects that will start this December 2003 and will finish December 2004 on the following Countries: Belgium, France, Spain, Germany, Czech Republic, Poland, Slovenia, Greece. At the same time are available to present a final report of this pilot experience. The goal of this pilot experience is to create a model of international programs to submit of the European level and the National level.

5 Arci Servizio Civile has a partnership with a survey institute of Trieste to do twice a year the polls to the people engaged on the programs. At the same time Arci Servizio Civile has a partnership with a private Agency of Rome to somministrare questionnaires to the people engaged on the programs to monitor the level of satisfaction, the problems, the proposals. At least Arci Servizio Civile has an agreement with a Social Research Institute of Milan to write a Annual Report of the impact of the programs in terms of local and national community, use of resources, impact on the Third Sector-Public Administration relations.

6 We think the funding amount requested ($ 15.000) will be, in addiction of the Arci Servizio Civile budget, to permit at the beginning of 2005 to offer a report and a vision of the development of the international and possibly transnational dimension of the Civic Service, above all look the worldwide process of need to add to the economical globalisation a human and social trust between different cultures, social approaches, religions. The funds will be utilized to pay a tutor of this pilot experience for one year ($ 4.000), to organize two international meetings with the program leaders, included ICP members ( $ 6.000), to translate in English the documents ($ 3.000), to print in English a brochure about the Italian experience, including a section of the worldwide situation in terms of Civic Service ($ 2.000). This is a preliminary budget and we are ready and happy to receive ICP suggestions.

Organization: Arci Servizio Civile, Via Monti di Pietralata, 16 00157 Roma Tel. 0039-6-4173.4392 Fax. 0039-6-4179.6224

Contact Licio Palazzini, National President Claudia Marcolin, international programs Email presidente@arciserviziocivile.it

Web site www.arciserviziocivile.it

Con grande piacere porto il saluto della Consulta Nazionale del Servizio Civile in Italia a questa First European Conference on Civic Service and Youth.

Avendo sviluppato da tempo esperienze di collaborazione con altri Paesi sono ben consapevole del dibattito sulle terminologie da usare per descrivere azioni solo in apparenza comuni, soprattutto se svincolate dall’elemento unificante della modalità alternativa di adempiere al servizio militare obbligatorio. Obbligatorio per gli uomini.

Mi attengo quindi con piacere alla terminologia Civic Service, una terminologia che si sta affermando anche a livello internazionale (penso al Symposium organizzato a fine Settembre dal Global Service Institute a St. Louis negli USA, dove hanno partecipato studiosi di tutti i continenti).

In Italia, come negli altri Paesi (penso alla Francia, alla Germania) e a livello Europeo (penso al BEOC, ad AVSO) esistono organismi di coordinamento fra NGO’s nel campo del Civic Service, espressione di una tendenza al Coordinamento comune a tutto il Terzo Settore. Più raro è avere un organismo previsto dalla legge nazionale che sia punto di riferimento per gli organismi statali chiamati a gestire il Civic Service. La legislazione italiana prevede che per le scelte più rilevanti in materia di destinazione delle risorse, di definizione delle dimensioni quantitative dei giovani da coinvolgere (il contingente annuale di obiettori o di volontari), di strategie per la formazione e così via, l’Ufficio Nazionale si avvalga del contributo della Consulta nazionale per il servizio civile.

Un organismo composto dai diversi attori del sistema nazionale del Civic Service (rappresentanze dei giovani, dei principali enti nonprofit, delle principali amministrazioni pubbliche, sia nazionali che regionali che locali) che dovrebbe elaborare contenuti che siano espressione globale delle specifiche esigenze di soggetti fra loro diversi e delle potenzialità che scelte condivise possono aprire.

Il fatto che non sempre questi obiettivi siano raggiunti non toglie niente alla validità di questa forma di governo del sistema nazionale del Civic Service. E’ inoltre importante che la stessa filosofia italiana di partecipazione sia presente anche nell’unica legge regionale oggi attiva per il Civic Service, quella recentissima della regione Emilia Romagna.

Mi pare che questo possa essere un contributo italiano al dibattito internazionale sulle modalità di organizzazione delle amministrazioni statali e regionali nella promozione, sostegno e controllo del Civic Service e sulle modalità di formazione delle decisioni più rilevanti. Una modalità inclusiva, che operi nella linea della sussidiarietà fra pubblico, privato e nonprofit.

Il riferimento ai componenti della Consulta mi permette di richiamare una specificità italiana che credo rilevante. Mentre in materia di SVE la legislazione italiana attua disposizioni decise a livello comunitario e quindi sono nonprofit i soggetti abilitati a coinvolgere i giovani, in Italia, in materia di Civic Service e prima ancora di Civilian Service, la legislazione mette sullo stesso piano nonprofit e Pubblica Amministrazione nella attivazione di progetti di SCN.

La rilevanza del peso della Pubblica Amministrazione nell’offerta di Civic Service è frutto della storia del servizio civile degli obiettori di coscienza e di specifiche scelte del legislatore italiano.

Se questo favorisce la presa di coscienza anche da parte dei pubblici amministratori del valore e dell’efficacia del Civic Service, può anche introdurre possibili modifiche nella percezione delle finalità dell’impegno sia da parte dei giovani che di alcuni amministratori rispetto alla finalità principale del Civic Service: la educazione alla partecipazione civica e alla solidarietà sociale, per avere cittadini, anche europei, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.

Sono tutte sfide che rendono ancora più appassionanti i possibili sviluppi di questa First European Conference on Civic Service and Youth.

Vorrei indicare nel breve tempo a disposizione alcune azioni concrete che ritengo utili a consolidare un percorso internazionale, del quale avverto l’estrema necessità proprio per l’esperienza italiana. Avere realizzato una transizione così impegnativa in termini di giovani coinvolti (in due anni già 20.000 persone), di soggetti sociali interessati, di risorse investite, sia pubbliche che nonprofit è un merito per il nostro Paese e una scelta importante del Governo in carica. Il consolidamento di questa scelta sarà più agevole se avviene in un quadro europeo.

Dicevo alcune indicazioni concrete.

La dimensione istituzionale europea: credo sia estremamente rilevante un ruolo di stimolo e di coordinamento da parte della Commissione Europea, un ruolo più politico che organizzativo, ma di diffusione delle migliori pratiche e soprattutto di indicazione di finalità unitarie a esperienze pratiche che saranno certamente differenti. In altri termini, precisare che, quali che siano le attività dei progetti, la mission generale e prioritaria deve essere la stessa: la educazione alla partecipazione civica e alla solidarietà sociale, per avere cittadini, anche europei, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.

La dimensione istituzionale a livello di Stati: mentre sono già attive sedi di dialogo sovranazionale per il nonprofit, serve un costante dialogo fra i diversi organismi nazionali chiamati ad attuare le leggi in questa ampia materia, per programmare soluzioni omogenee per problemi comuni: la mobilità, il tempo di permanenza nei Paesi ospitanti, le coperture assicurative, le tematiche sanitarie, il monitoraggio e le verifiche sull’attuazione dei progetti etc..

Sul piano del contributo italiano a questo percorso credo che molta rilevanza vada data al bando straordinario attivato dall’UNSC per progetti nei 15 Paesi della UE e nei 10 Paesi di ingresso. Sarà importantissimo monitorare costantemente la attuazione dei progetti, rilevare le indicazioni che ne scaturiscono, così come sarà importante condividere queste indicazioni in modo sistematico con i Paesi interessati e la Commissione, per valorizzare le indicazioni concrete e correggere eventuali imperfezioni.

Sarà anche utile che il sito internet dell’UNSC abbia una sezione in lingua inglese per favorire la comprensione della nostra esperienza.

Infine la connessione del Civic Service con il programma Gioventù dell’Unione Europea.

Il superamento del legame giuridico fra Civilian Service e obiezione di coscienza al servizio militare permette di collocare meglio il Civic Service dentro questo progetto dell’Unione. Ritegno importante che l’opportunità di questo ingresso sia inserito da subito nel percorso di definizione di proposte che la Commissione sta istruendo in vista del rinnovo con il 1 Gennaio 2007 del programma Gioventù.

Ringrazio in conclusione il Sig. Ministro Giovanardi per aver scelto di tenere questa conferenza, il Direttore dell’UNSC, Palombi per l’attivazione del gruppo di lavoro che ha permesso questa conferenza, Giovanni Bastianini per essere stato l’animatore di questo evento.